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COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

Secondo il DSM-5, i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) rientrano nei disturbi del neurosviluppo. 

Sono disturbi che esordiscono durante gli anni di formazione scolastica e sono caratterizzati da persistenti difficoltà legate alle abilità scolastiche di base. Tali difficoltà devono presentarsi nel bambino per almeno sei mesi.

 I DSA includono Disturbo della Lettura, Disturbo del Calcolo e Disturbo dell'Espressione Scritta.

DIAGNOSI E TRATTAMENTO DSA

La principale caratteristica dei DSA è la "specificità", in quanto il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità sottostante l'apprendimento (calcolo, letura, scrittura), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. 

Per avere una diagnosi di DSA il bambino non deve dunque presentare deficit di intelligenza, problemi psicologici o ambientali, sensoriali o neurologici. La diagnosi può essere effettuata a seguito di specifici test volti a valutare lo stato degli apprendimenti, il funzionamento intellettivo (QI), neuropsicologico ed emotivo.

Gli interventi devono interessare sia il trattamento del disturbo specifici, attraverso cicli di incontri volti a potenziare le abilità interessare tramite metodologie e programmi mirati, sia l'aspetto emotivo-relazionale.

QUALI SONO I DSA

La DISLESSIA è caratterizzata da una difficoltà nell'effettuare una lettura accurata e/o fluente.
La DISORTOGRAFIA riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata agli aspetti linguistici. Essa consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto dal punto di vista ortografico.
La DISGRAFIA comporta una difficoltà nella componente esecutiva, grafo-motoria della scrittura; si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace.
La DISCALCULIA riguada la difficoltà di comprendere e operare con i numeri,nonché l'automatizzazione di alcuni compiti numeirici e di calcolo.

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DENOMINAZIONE VELOCE E LETTURA

  • Immagine del redattore: martina di piazza
    martina di piazza
  • 12 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La denominazione veloce (RAN) fa parte dei pre-requisiti dell'apprendimento, in particolare sembrerebbe coinvolta nel processo di automatizzazione della cosiddetta lettura strumentale, ovvero la capacità di leggere ad alta voce in modo corretto e scorrevole.

Se si mostrano determinate immagini di tipo comune ai bambini, questi sono in grado “leggerle”, ovvero etichettarle e riportarne il nome. I processi sottostanti la rapidità di denominazione veloce di figure, numeri, lettere e colori potrebbero predire i problemi nella lettura (Denkla e Rudel, 1976).


Proprio per questo può essere molto importante potenziare tale abilità quando è carente e in particolare quando la lettura risulta ancora non automatizzata.

Gia dai 2 anni di età il bambino inizia a sfruttare la “finestra terapeutica” per connettere i sistemi cerebrali che utilizzerà per leggere, associando spontaneamente figure ed azioni. Intervenire sulla denominazione rapida automatizzata risulta importante quando si tratta di bambini con deficit di automatizzazione del processo di decodifica (rapidità) e ancora di più in bambini che sono a rischio di dislessia, in modo da effettuare un intervento precoce.


Ci sono diversi software di riabilitazione che permettono di allenare la denominazione rapida, ma è possibile proporre anche a casa qualche esercizio utile, utilizzando i giochi più comuni. Ad esempio con le carte di un memory o qualsiasi altro gioco che prevede delle carte con delle immagini si può chiedere al bambino di denominare le immagini che egli conosce già perfettamente ma in fretta, sempre più velocemente e in maniera ripetuta.

Attraverso un timer si può appunto sollecitare il bambino a finire di denominare le carte prima che scada il tempo! Questo tipo di esercizio permette di memorizzare le etichette fonologiche e recuperarle, supportando la costruzione dell'abilità di lettura strumentale!



 
 
 

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