top of page
Blog: Blog2

Domande più comuni

Risposte esaurienti

Blog: FAQ

COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

Secondo il DSM-5, i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) rientrano nei disturbi del neurosviluppo. 

Sono disturbi che esordiscono durante gli anni di formazione scolastica e sono caratterizzati da persistenti difficoltà legate alle abilità scolastiche di base. Tali difficoltà devono presentarsi nel bambino per almeno sei mesi.

 I DSA includono Disturbo della Lettura, Disturbo del Calcolo e Disturbo dell'Espressione Scritta.

DIAGNOSI E TRATTAMENTO DSA

La principale caratteristica dei DSA è la "specificità", in quanto il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità sottostante l'apprendimento (calcolo, letura, scrittura), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. 

Per avere una diagnosi di DSA il bambino non deve dunque presentare deficit di intelligenza, problemi psicologici o ambientali, sensoriali o neurologici. La diagnosi può essere effettuata a seguito di specifici test volti a valutare lo stato degli apprendimenti, il funzionamento intellettivo (QI), neuropsicologico ed emotivo.

Gli interventi devono interessare sia il trattamento del disturbo specifici, attraverso cicli di incontri volti a potenziare le abilità interessare tramite metodologie e programmi mirati, sia l'aspetto emotivo-relazionale.

QUALI SONO I DSA

La DISLESSIA è caratterizzata da una difficoltà nell'effettuare una lettura accurata e/o fluente.
La DISORTOGRAFIA riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata agli aspetti linguistici. Essa consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto dal punto di vista ortografico.
La DISGRAFIA comporta una difficoltà nella componente esecutiva, grafo-motoria della scrittura; si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace.
La DISCALCULIA riguada la difficoltà di comprendere e operare con i numeri,nonché l'automatizzazione di alcuni compiti numeirici e di calcolo.

Cerca

Il ruolo dello stress nell'insorgenza dei disturbi psichici

  • Immagine del redattore: martina di piazza
    martina di piazza
  • 14 mar 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Risulta ormai accertato che lo stress gioca un ruolo fondamentale nell'insorgenza di diversi disturbi psicotici (Corcoran et al, 2003; Walker e Diofrio, 1997; Zubin e Spring, 1977).

Con il termine "stress" si vuole riportare l'attenzione sul suo significato biologico, ovvero quello di "reazione aspecifica dell’organismo a qualsiasi sollecitazione”, così come definito da Selye nel 1936. Tale risposta si configura come un'attivazione fisiologica anche stimoli esterni potenzialmente pericolosi, risultando finalizzata all'adattamento per tutti gli animali, compresi gli esseri umani. Tale attivazione avrebbe così un ruolo funzionale e non nocivo, in quanto ci permette di attivare le nostre difese per reagire in maniera adeguata agli stimoli fisici, chimici o biologici esterni, detti "stressor".



Questo è possibile grazie all'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (hypothalamic-pituitary-adrenal, HPA), il sistema principale che coordina i meccanismi di risposta neuroendocrina all'esposizione di stressor. Dopo l’esposizione allo stress, i neuroni nel nucleo ipotalamico paraventricolare (PVN) secernono l’ormone della corticotropina (CRH), che stimola la produzione e il rilascio di adrenocorticotropina (ACTH) dall’ipofisi anteriore. L’ACTH, a sua volta, stimola il rilascio di glucocorticoidi dalla corteccia delle ghiandole surrenali.

Nell'uomo il glucocorticoide principale è il cortisolo, che ha un ruolo protettivo e di adattamento in quanto modula il metabolismo, così come il sistema immunitario e il cervello, coordinando in tal modo la risposta fisiologica adattativa allo stress. Allo stesso tempo, diversi network cerebrali modulano l’attività dell’asse HPA. In particolare, un controllo inibitorio viene esercitato dall’ippocampo e dalla corteccia prefrontale (PFC), mentre l’amigdala e il tronco encefalico esercitano un controllo eccitatorio. Inoltre, i glucocorticoidi stessi esercitano il controllo di feedback negativo dell’asse HPA, regolandone in questo modo l'attività.

Ma cosa succede se tale sistema viene iperattivato per rispondere a i situazioni stressanti pervasive e costanti?


La risposta sta nel doppio ruolo dei glucocorticoidi: distinguiamo gli effetti a breve termine da quelli a lungo termine della loro azione sul nostro stato psico-fisico.

Infatti, come scritto prima, i glucocorticoidi quando secreti in modo transitorio,sono adattivi e ci aiutano a sopravvivere, con i loro effetti sul sistema immunitario, metabolico e cerebrale (la concentrazione e l’apprendimento vengono rivolte unicamente ai fattori stressanti tralasciando ogni altro stimolo).

Ma una lunga esposizione a fattori stressanti, con la conseguente iperproduzione di glucocorticoidi, danneggerebbe strutture cerebrali come l’ippocampo, inibendone la neurogenesi e contribuendo alla morte neuronale (Sapolsky, 2003).

In pazienti al primo episodio psicotico è stata riscontrata una associazione tra aumento dei livelli di cortisolo e diminuizione del volume dell'ippocampo (Mondelli et al, 2010). E’ stata, rilevata una relazione inversa tra i livelli di cortisolo e quelli di BDNF (Brain Deriveted Neurotrophic Factor) riscontrata nella corteccia prefrontale di animali e in studi post-mortem effettuati su un campione di soggetti schizofrenici (Issa et al, 2010). La persistente iperproduzione di cortisolo ha, quindi, implicazioni sulle funzioni cognitive come la memoria, dove l’ippocampo gioca un ruolo fondamentale. Sono stati, infatti, riscontrati deficit della memoria in pazienti con riduzione volumetrica dell’ippocampo (O’Brien net al, 2004).




Nell'ottica bio-psico-sociale, la relazione tra stress e patogenesi dei disturbi psichici, in particolare psicotici, induce a riflettere sul ruolo dei fattori ambientali e sociali nell'alterazione del nostro benessere non solo psichico, ma anche fisico, su come tali sistemi siano inevitabilmente correlati e si influenzino a vicenda. Mente e corpo non possono così essere pensate come istanze separate e il concetto di salute come "benessere" dovrebbe riguardare la cura dell'Io come sistema sia fisico che mentale.



 
 
 

Comments


bottom of page